Cos’è la SEO e quali sono le principali tecniche di scrittura?

La SEO (Search Engine Optimization) è l’ottimizzazione per i motori di ricerca, che in ottica di siti web e contenuti, si traduce in “come possiamo scrivere al meglio una pagina web per posizionarle sui motori di ricerca (Google)”.
Pertanto scrivere in ottica SEO si può tradurre in scrivere per posizionare sui motori di ricerca.
Questo è qualcosa di totalmente diverso rispetto alla scrittura tradizionale per l’editoria: il pubblico a cui ci si rivolge è completamente diverso, dato che il lettore della rete vuole avere immediatamente a disposizione molte informazioni e di facile lettura; le pagine web non sono pagine stampate e quindi cambia il modo di leggerle e sfogliarle; le risorse web corrispondono ad un codice, HTML, che consente di affibbiare titoli e  attributi a ciò che scriviamo e inseriamo nella pagina (testi, titoli, foto e immagini) … tutti elementi che un copywriter che lavora per il web dovrebbe conoscere bene.

Lo stile di chi scrive in ottica SEO deve essere diverso da chi scrive per la carta stampata.

Nello specifico vi sono alcuni accorgimenti tecnici da seguire che aiutano sicuramente la lettura, ma che riguardano più strettamente le tecniche di posizionamento sui motori di ricerca andando ad impattare sul codice HTML della pagina che sarà pubblicata.
Parliamo dell’utilizzo di determinati tag e meta tag:

  • paragrafi di testo <p>
  • titoli e sottotioli heading <h1> <h2> <h3> <h4> <h5> <h6>
  • immagini e attributi delle immagini <img> alt e title
  • link tra le risorse ed attributi dei link <a href> e title

Mentre i testi e le immagini dovranno essere coerenti con il tema del sito e con il tema specifico della pagina, i link dovranno essere gestiti in modo ordinato e coerente con gli schemi di alberatura SEO del sito e con gli schemi di article marketing o il calendario editoriale attivi.
I testi potranno poi essere resi più leggibili con parole in grassetto o in corsivo, con elenchi puntati o numerati, con inserimenti mirati di immagini o video.

Parlando di SEO non si può non parlare di keyword

Le parole chiave sono sempre importanti, anche se è importante scostarsi dal vecchio concetto di keyword come unica parola chiave per cui ottimizzare una pagina: oggigiorno il punto cardine è il concetto, l’entità di cui il contenuto dovrà trattare.
La keyword madre, quella attorno alla quale ruota l’intero testo, è importantissima… ma anche tutti i suoi sinonimi e le sue varianti la identificano.
Un tempo si pensava che la parola chiave dovesse essere ripetuta più volte possibile, alcuni addirittura utilizzavano una percentuale come parametro (keyword density), ma l’ottica in cui bisogna sempre vedere queste tecniche è quella del lettore! Il numero di volte in cui una keyword viene ripetuta in un testo deve essere giusto e orientato alla facilitazione della lettura del testo, sfruttando adeguatamente i sinonimi per non diventare ridondanti e pesanti.

Quanto è importante il contenuto?

Il punto di partenza per riuscire ad indicizzare e posizionare efficacemente una pagina è sicuramente creare un contenuto di qualità, unico, interessante ed utile alle persone che lo leggeranno.
Google e i motori di ricerca in generale premiano e favoriscono la diffusione di materiale di alta qualità, informativo e utile, con approfondimenti, senza duplicazioni o copie dello stesso in altri siti web.

Sono ormai anni che la qualità è diventata importante, da quando si è cominciato a parlare di “Content is The King!”
Tutto è cambiato da quando Google ha deciso di modificare le regole del gioco e di introdurre i nuovi algoritmi, ovvero Panda e Penguin, che analizzano la qualità dei contenuti prodotti, senza lasciare spazio ai vecchi espedienti e trucchetti SEO.
Google Panda è stato lanciato ancora nel 2011 ed è servito a riclassificare molti siti nei risultati dei motori di ricerca, penalizzando tutti quei siti che presentano contenuti di qualità bassa, non interessanti e che non creavano valore per il lettore.

Google non perdona chi copia!

Un anno dopo Panda è arrivato Google Penguin: come il suo predecessore si occupa di stanare siti di bassa qualità penalizzando chi mette in essere pratiche scorrette. Anche il ricorso eccessivo a pratiche SEO di sovraottimizzazione non è ben visto: Google si accorge dell’utilizzo sconsiderato di tecniche di posizionamento, soprattutto se non si basano sulla diffusione di contenuti di qualità (come per esempio le attività di link building esagerate, con backlink ricevuti da altri siti in modo non corretto e naturale o da siti di dubbia natura).

Ma parlando di SEO ha senso parlare di Social Media Marketing?

Non c’è un vero legame tra SEO e social: parliamo di social signal, ma non parliamo di uso dei social per attività SEO… e viceversa  parlando di SEO parliamo di motori di ricerca, non di social.
Nemmeno i link che arrivano dai social media vanno direttamente ad influenzare il posizionamento di una pagina su Google, ma i benefici che si possono riscontrare da un forte engagement sui social sono indiscutibili.
In base quanto dichiarato da Google stesso, i link condivisi su Facebook e Twitter sono rilevanti nel restituire alle persone i risultati della ricerca per un determinato contenuto… e vanno quindi sfruttati.
Quindi, gestire i social efficacemente porta dei vantaggi indubbi, creando un riscontro positivo in termine di crescita del brand, al di là dell’indicizzazione e del posizionamento.

Chiara Storti

Chiara Storti

Web Marketing & SEO Consultant