“Chi siamo” – “Prodotti” – “Dove siamo” – “Contatti”: il minimo sindacale di contenuto in un sito web di un’azienda. Dai, vista così non fa un po’ tristezza?
Non dirmi di no, perché quando parli col titolare di un’azienda scopri un mondo: idee che sono cresciute col lavoro di tutti, la spinta continua a migliorarsi, il confronto col mercato e la competizione coi concorrenti… E tu, web-consulente, ti lecchi i baffi, pregustando la montagna di spunti che – finalmente! – ti consentiranno di progettare un sito ricco di materiale senza dover fare i salti mortali.
E invece… la scrittura per il web è spesso trascurata e i contenuti lasciati per ultimi: niente di più sbagliato, se si vuole che il proprio sito abbia un minimo di visibilità su Google e susciti interesse nei visitatori.
Mi capita spesso di vedere siti recenti imbottiti di parole chiave (con buona pace della leggibilità e della sintassi), di parlare con persone convinte che il sito sia un qualcosa che fai e lasci lì, di cercare di convincere qualcuno che il web aiuta davvero gli affari e che deve essere considerato come un vero e proprio strumento di lavoro. Capisco che le cose in internet cambiano molto in fretta ma, come ci siamo adattati molto bene ad usare social network e smartphone, potremmo adattarci altrettanto bene a pensare che le modalità per stabilire una presenza online efficace non siano più quelle di cinque o sei anni fa (o anche meno).
Il web si è evoluto, grazie anche all’evoluzione degli algoritmi di Google.
Al miglioramento dei risultati delle ricerche è seguito un cambiamento nel modo in cui gli utenti le formulano, e di nuovo Google è andato avanti, e così via; da tempo è possibile formulare delle ricerche sotto forma di vere e proprie domande dirette, alle quali il motore di ricerca risponde con dei risultati pertinenti.
Come si può pensare di occupare qualcuno dei dieci posti nella SERP senza contenuti che rispondano alle domande degli utenti?
Se il sito si appoggia su una reputazione costruita in passato, è possibile cavarsela ancora (per poco); nel caso di siti nuovi o siti che non hanno mai ottenuto grandi risultati beh, è il caso di fare qualcosa.
Laddove non si siano mai ottenuti risultati tangibili, prima di intervenire a caso è bene condurre un’analisi approfondita per vedere se ci sono anche delle cause tecniche che possono influire in negativo sul posizionamento. Su un sito di nuova realizzazione, dando per scontato che la struttura, il codice e il server (sì, il server) siano adeguati, è vitale che i contenuti web seguano alcune regole:
- Originalità: non nel senso di anticonformismo e spiritosaggine ma nel senso di contenuto prodotto appositamente, non copiato.
- Pertinenza: i contenuti del sito devono essere pertinenti al tema del sito, punto.
- Freschezza e regolarità: un sito aggiornato regolarmente è più gradito ai motori di un sito che non ha alcun criterio per quanto riguarda la pubblicazione. Meglio un contenuto al mese che dodici articoli in due settimane… e poi silenzio per un anno.
- Correttezza sintattica, grammaticale e formale: vero che le coniugazioni dei verbi e l’uso della punteggiatura a Google importano un po’ meno che agli utenti, ma sono questi ultimi che alla fine dovranno premiarvi; se con i punti precedenti avete attratto Google, con questo catturate il pubblico.
Ora, non importa se non siete già lì con le dita che ticchettano sui tasti ad aggiornare i vostri contenuti, quello che più mi interessa è aver portato un po’ di attenzione su questo argomento: tra chi lavora nel web non è una novità, ma è importante che anche i non addetti ai lavori (e quindi i nostri clienti) sappiano che è importante. Solo con la consapevolezza di ciò di cui abbiamo bisogno possiamo scegliere le soluzioni adeguate al nostro problema.