4 consigli per umanizzare il brand

Da un po’ di tempo i grandi concetti del B2B e B2C sono stati sorpassati dal cosiddetto Human To Human.
È evidente: quando dobbiamo comprare uno smartphone o un paio di scarpe non basiamo più le nostre scelte solo sulla qualità o sul prezzo, ma anche sulla nostra volontà di essere parte di qualcosa di più grande, di entrare in una community di persone che, come noi, hanno scelto quel prodotto come icona di un modo di essere a cui vogliamo appartenere.

E nel marketing relazionale di oggi, il prodotto diventa solo una minima parte dell’esperienza che possiamo provare nel prima e post acquisto.

Il futuro che si apre a partire dal 2019 è chiaro: il consumatore va messo al centro di tutto per avere successo sul mercato.

E a livello grafico? Quanto conta per un’azienda umanizzare il proprio brand e conferirgli così un valore ancora più alto di ciò che rappresenta?

I meccanismi psicologici che cambiano la percezione della realtà

Vi sono alcuni meccanismi che mettiamo in atto inconsapevolmente e che fanno sì che vediamo la realtà in maniera diversa da come è realmente.

Pensiamo per un attimo alla faccia della luna: quando la guardiamo in una notte di luna piena i suoi crateri ci mostrano un volto umano che sta cantando ad occhi chiusi.

Questo fenomeno si chiama antropomorfismo, ossia la tendenza a vedere tratti umani (come ad esempio una faccia) in alcuni oggetti (ad esempio nella parte frontale delle automobili, piuttosto che nelle nuvole).

Un altro fenomeno da considerare è la pareidolia, ossia quell’illusione subcosciente che tende a ricondurre a forme note oggetti o profili dalla forma del tutto casuale.

Questi processi psicologici portano allo step successivo, cioè quello di associare una personalità e delle emozioni a degli oggetti inanimati, che condizionano inevitabilmente il nostro rapporto con loro.

Dunque come possiamo trarre vantaggio da questo tipo di processi mentali nello sviluppo dell’immagine della propria azienda, a cominciare dal proprio brand?

Come umanizzare graficamente un brand

Nella strategia di umanizzazione del brand può rientrare l’uso della rivisitazione grafica del logo o di un elemento o una persona, che ben rappresenta l’identità dell’azienda.

A questo proposito esistono 4 tecniche principali per raggiungere tale scopo:

1. Restaurare in maniera umana il proprio logo

logo esplores

Realizzazione del logo per il nuovo brand Esplores, con connotazioni “umane”

In caso di un nuovo brand o di restyling, è buona pratica creare un logo che comprenda una figura umana, una figura umanizzata o che richiama un tratto umano. In questo modo il carattere “umano” sarebbe già intrinseco e di immediata fruizione.

Giusto per citare alcuni esempi celebri, è il caso di Michelin con il suo omino che richiama una pila di pneumatici, piuttosto che di Amazon con la sua freccia/sorriso sotto al nome, oppure LG, acronimo di “Life’s Good” e il cui logo richiama un viso rotondo che sorride, con un punto come occhio e la L come naso.

logo michelinlogo LGlogo amazon

 

 


 

2. Aggiungere connotazioni umane ad un logo già affermato

Questa è una tecnica che solitamente viene utilizzata per un brand conosciuto e facilmente riconoscibile, senza stravolgere la natura del brand.

È ciò che è stato fatto al logo di Spicelab, ad esempio, aggiungendo dettagli come braccia e accessori all’elemento chiave del logo per dare risalto alle festività.
Rendendolo un personaggio vivo si amplifica il concetto che dietro ad un’azienda ci sono delle persone, e dunque anche l’azienda diventa più umana.

spicelab umanizzazione logo

Umanizzazione del Brand Spicelab, dando vita all’elemento identificativo del logo (il peperoncino)

 


 

3. Associare il brand ad una persona e/o realizzarne una caricatura

In questo caso si tratta di individuare una persona chiave all’interno dell’azienda che sappia comunicare con il pubblico e crearne un personaggio attivo nella comunicazione.

Attenzione, è molto importante che non risulti una “forzatura”; la persona in questione deve apparire spontanea e colloquiale (adattando chiaramente il tono di voce a seconda della clientela che si vuole raggiungere).

Costruire una strategia di comunicazione con una persona impacciata o poco genuina può generare un forte contraccolpo e ritorcersi contro.

Alcuni famosi esempi di brand legati ad un individuo sono Giovanni Rana, Ennio Doris (con la famosa banca “costruita intorno a te”) e Steve Jobs; nonostante gli ambiti completamente diversi, sono riusciti a trasmettere i propri tratti umani ad un’intera realtà imprenditoriale.

caricatura leader Montegrappa Tandem Team

Caricatura del leader dell’associazione sportiva di volo libero Montegrappa Tandem Team

L’evoluzione di questa fase è quella di sfociare nella caricatura del frontman di riferimento del brand, per poterlo utilizzare in contesti comunicativi dove viene richiesta semplicità ed immediatezza.

Oppure nei brand characters, quei personaggi pubblicitari di fantasia, legati in genere al mondo animale o a quello del food, che nei mercati estremamente competitivi riscuotono un gran successo identificandosi perfettamente nel prodotto (omini M&Ms) o nei valori stessi del marchio (il leone di Euronics).

mms charactersleone euronics

 


 

 

4. Creazione di una mascotte

prezzemolo gardalandLa figura di una mascotte permette di umanizzare moltissimo brand che potrebbero restare altrimenti anonimi, e si rivela molto efficace quando ci si rivolge ad un pubblico di fascia d’età più bassa, come bambini o adolescenti.

Una mascotte può essere una figura caricaturale che si collega ai prodotti venduti dall’azienda (ad esempio M&M’s) piuttosto che animali non per forza affini all’ambiente dell’impresa; è il caso ad esempio di Tony the Tiger per la Kellogg’s piuttosto che il celebre draghetto Prezzemolo di Gardaland.

 


 

In sostanza, il logo è sicuramente uno dei punti di contatto primari e di maggiore impatto nella mente del consumatore/persona.

Scegliere la giusta strategia comunicativa e tradurla in un’appropriata veste grafica (di cui il logo è uno dei fattori più importanti) rappresenta un vantaggio non indifferente nel differenziarsi dalla concorrenza e nell’attirare nuovi potenziali nuovi clienti.

Ely Tomasin

Ely Tomasin

Graphic Design Specialist

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